sabato 18 febbraio 2017

Come calcolare il Valore Intrinseco secondo il padre del Value Investing



Per un investitore che segue la strategia del Value Investing (vedi Guida completa al Value Investing) è di fondamentale importanza riuscire a calcolare il valore intrinseco, ovvero un valore che rifletta le reali condizioni e caratteristiche economiche dell'azienda oggetto di analisi. Calcoliamo tale valore supponendo che i prezzi di mercato spesso non riflettono il reale valore dell'azienda.
Uno dei metodi più utilizzati per calcolare il valore intrinseco è il Discounted Cash Flow (Flusso monetario scontato), di cui propongo un esempio molto semplificato nel seguente articolo: Un semplice esempio per comprendere il Discounted Cash Flow .
Tuttavia il Discounted Cash Flow non è l'unico metodo utilizzabile; nel presente articolo voglio proporre un altro metodo per calcolare il valore intrinseco, ideato da Benjamin Graham (il padre del Value Investing). Voglio parlare del valore degli Asset.

Tutti sappiamo che il bilancio d'esercizio di un'azienda è suddiviso tra Asset (positività, attività; si tratta di tutti i beni, proprietà e ricchezze che l'azienda possiede) e Liabilities (passività). Dobbiamo sottrarre le Passività Totali (liabilities; ne sono un esempio i debiti) dalle Attività Correnti (current asset) per ottenere il valore degli asset netti correnti (current net asset value; l'obbiettivo di questo calcolo è ottenere il valore degli asset aziendali al netto di debiti e altre passività). Da questa figura (attraverso alcuni aggiustamenti) possiamo ottenere il valore intrinseco.
Il vantaggio di questo metodo sta nel fatto che (a differenza del Discounted Cash Flow) per metterlo in pratica non dobbiamo effettuare alcuna previsione riguardo il futuro andamento dell'azienda. Bensì ci basiamo su valori (attività e passività del bilancio) che esistono oggi e che quindi possono essere valutati direttamente e con grande precisione. Tuttavia è necessario fare alcune distinzioni in base alla condizione economica dell'azienda.

Se il settore in cui opera l'azienda che stiamo analizzando si trova in condizioni economiche molto deteriorate e presenta delle cattive prospettive future, gli Asset andranno valutati in base a quanto denaro possono rendere in caso di liquidazione dell'azienda. Il denaro liquido ed equivalenti possono essere valutati con il loro pieno valore. Ma altri Asset (come macchinari, impianti, inventario) varranno meno di ciò che dice il bilancio; il loro valore corrisponderà al prezzo al quale possono essere venduti in caso di liquidazione, cioè a quanto denaro possono rendere se venissero messi in vendita. Qualsiasi immobilizzazione immateriale o asset intangibile avrà un valore pari a zero (in quanto evidentemente non possono essere venduti).

Se il settore in cui opera l'azienda non si trova in condizioni economiche negative, gli Asset andranno valutati al loro costo di riproduzione, ovvero il costo che un'ipotetica azienda concorrente deve sopportare per riprodurre le attività della nostra azienda. Quanto deve spendere un concorrente per acquistare (nel modo più efficiente possibile) gli stessi Asset e beni di cui dispone l'azienda che stiamo analizzando? Se quest'ipotetica nuova azienda concorrente vorrebbe riprodurre fedelmente la nostra azienda, quanto gli costerebbe? Questo è il costo di riproduzione. Esso può essere diverso dal valore che vedi sul bilancio. Ad esempio, sul bilancio può esserci scritto che, dopo anni di svalutazione causata dall'usura, un macchinario (inizialmente pagato circa 2 milioni) vale attualmente 1 milione di dollari; ma un'ipotetica azienda concorrente deve forzatamente pagare circa 2 milioni di dollari per ottenere lo stesso macchinario, in quanto sarà necessario acquistarne uno nuovo (anche nel modo più economico possibile). Ovviamente il denaro liquido ed equivalenti saranno valutati al loro pieno valore contabile; sarà più difficile valutare altri beni come impianti, macchinari ed altri Asset tangibili.

E' importante considerare che possiamo valutare un'azienda con il costo di riproduzione solo se essa non possiede alcun vantaggio competitivo. Un'azienda che possiede dei vantaggi competitivi non può assolutamente essere valutata attraverso il semplice costo di riproduzione. I vantaggi competitivi fungono da barriere che proteggono le aziende dalla concorrenza. Se non ci sono vantaggi competitivi, tutte le aziende sono allo stesso livello: hanno tutte lo stesso accesso alle medesime tecnologie, risorse e clienti. Ciò rende il settore estremamente competitivo, in quanto chiunque può riprodurre lo stesso identico business al semplice costo di riproduzione. Ne deriva che tutte le aziende del settore divengono poco redditizie.
Quindi perché possiamo utilizzare il metodo del costo di riproduzione solo per le aziende che assolutamente non possiedono alcun vantaggio competitivo? Risposta: perché i vantaggi competitivi (soprattutto quelli derivanti da Asset intangibili come il marchio, la reputazione o altri attributi particolari) non sono riproducibili. Non esiste un costo di riproduzione al quale un'ipotetica azienda concorrente può riprodurre i vantaggi competitivi. Ne deriva che un'ipotetica azienda concorrente che voglia inserirsi nel settore non può contare sul fatto che al solo costo di riproduzione sarà in grado di competere alla pari con l'azienda che sta cercando di riprodurre, in quanto non può comprare gli stessi vantaggi competitivi nello stesso modo in cui comprerebbe un qualsiasi macchinario.
Per capirne di più riguardo quest'ultima paragrafo sui vantaggi competitivi vedi Come identificare le azioni eccellenti - i vantaggi competitivi.

Ma quindi come facciamo a calcolare il valore intrinseco di aziende che possiedono vantaggi competitivi? Uno dei metodi più interessanti ed eccezionali è l'Earnings Power Value (EPV). Assieme al Discounted Cash Flow (vedi Un semplice esempio per comprendere il Discounted Cash Flow), l'EPV è uno dei metodi di valutazione preferiti da Warren Buffett. Per capire di cosa si tratta vedi Come calcolare il Valore Intrinseco (Earnings Power Value).



ARTICOLI CORRELATI:

Guida completa al Value Investing


Nessun commento:

Posta un commento