domenica 12 marzo 2017

Che rendimento dovremmo ottenere per generare DAVVERO ricchezza?



Immaginiamo di essere in un mondo in cui l'inflazione è pari al 5%. Cosa ne deriva? Il nostro denaro perde il 5% del suo potere d'acquisto ogni anno. E' per questa ragione che dobbiamo investire i nostri soldi; se non lo facciamo e manteniamo il nostro denaro in liquidità, perderemo potere d'acquisto.
Da ciò che ho spiegato qui sopra ne deriva che in un mondo di inflazione al 5%, dovremmo ottenere almeno un rendimento del 5% sul nostro investimento, in modo da compensare la perdita di potere d'acquisto. Ma ovviamente, con un rendimento del 5% in un mondo in cui l'inflazione è al 5%, non otterremo alcun aumento del nostro potere d'acquisto. Quindi, in un mondo in cui l'inflazione è al 5%, per ottenere una reale crescita del nostro potere d'acquisto dovremmo realizzare un rendimento sul nostro investimento superiore al 5%. E in un mondo in cui l'inflazione è al 7%, dovremmo ottenere un rendimento superiore al 7% se vogliamo aumentare il nostro potere d'acquisto.
Dobbiamo aggiungere un'ulteriore considerazione riguardo la tassazione. Immaginiamo di riuscire ad ottenere un rendimento del 5% sul nostro investimento, in un mondo in cui la tassazione è al 25%. Ciò significa che le tasse si prendono il 25% del nostro rendimento; ne deriva che il nostro rendimento, una volta tolte le tasse, è pari al 3,75%. E se l'inflazione è al 5%, un rendimento del 3,75% non basta per compensare interamente la diminuzione del nostro potere d'acquisto. Il nostro denaro non perderà il 5% del suo potere, ma ne perderà l'1,25%; il che non è positivo, in quanto il nostro obbiettivo non è solo quello di compensare la perdita del nostro potere d'acquisto, ma anche di ottenere un aumento di esso. Da tutto ciò ne deriva che in un mondo di inflazione al 5% e tassa sul reddito al 25%, dovremmo ottenere un rendimento di circa il 6,66% solo per compensare l'inflazione ed evitare che il nostro potere d'acquisto diminuisca. In un mondo del genere, avrai bisogno di un rendimento del 6,66% annuo solo per mantenere intatta la tua ricchezza, senza che essa diminuisca sotto i colpi dell'inflazione.

Immaginiamo di investire in un'obbligazione X che da un rendimento pari al 7% annuo, in un mondo di inflazione al 5% e tassa sul reddito al 25%. Togliendo le tasse, il tuo rendimento scenderà dal 7% al 5,25%. Da quest'ultimo risultato dovremmo sottrarre il tasso di inflazione: 5,25-5=0,25. Ciò significa che il nostro reale rendimento è dello 0,25%; in altre parole, il nostro potere d'acquisto è aumentato dello 0,25%.
Insomma, se vuoi ottenere un reale aumento del tuo potere d'acquisto, dovrai realizzare un rendimento sul tuo investimento che sia superiore agli effetti di inflazione e tassazione.
Warren Buffett ha più volte affermato che i politici tendono sempre ad inflazionare l'economia al tempo stesso in cui aumentano le tasse. Ne deriva che il tasso di rendimento minimo che lui cerca di ottenere dal suo investimento è del 15% medio annuo composto.
Secondo Benjamin Graham, le azioni sono lo strumento migliore per proteggersi dall'inflazione.

Molte persone "prudenti" non effettuano investimenti per paura di perdere il proprio denaro. Eppure, in un mondo in continuo cambiamento, che alterna inflazione e deflazione, e con tasse in costante variazione, essere prudenti è la cosa più rischiosa che si può fare. Quest'ultima frase è un riadattamento in chiave finanziaria del pensiero di Reid Hoffman (presidente, cofondatore ed azionista di controllo di Linkedin). Sempre secondo Hoffman: "tutto nella vita implica un rischio e quello che bisogna imparare, in realtà, è come riuscire a navigarlo".



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