sabato 3 giugno 2017

Investire come Mario Gabelli, il genio della finanza statunitense di origini italiane



Avete mai sentito parlare di Mario Gabelli? E' un finanziere ed investitore statunitense di origine italiane, fondatore della Gabelli Asset Management Company Investors. Come molti tra i migliori investitori al mondo, Gabelli è un adepto del Value Investing (vedi Guida completa al Value Investing); egli, basandosi sugli studi di Benjamin Graham, è riuscito a sviluppare una versione "aggiornata" della famosa strategia. Tuttavia, nonostante gli elementi di novità, Gabelli è rimasto molto agganciato alle idee di Graham. In questo articolo tenterò di riassumere i fondamentali della strategia di Mario Gabelli, uno fra i migliori gestori di fondi d'investimento al mondo.

Il metodo di Gabelli affonda le sue radici nel concetto di Private Market Value (PMV), che rappresenta il suo più grande contributo al mondo degli investimenti finanziari. Gabelli definisce il PMV come "il valore che un informato industriale pagherebbe per acquistare asset con caratteristiche simili". Ma cosa significa ciò? Per comprenderlo dobbiamo introdurre alcune spiegazioni. 
Secondo la visione di Gabelli, il Private Market Value contrasta con il valore di borsa. Quest'ultimo è determinato da una varietà di fattori spesso indipendenti dal reale valore delle aziende quotate. Durante un certo periodo la quotazione può variare in modo sostanziale ed imprevedibile anche senza che l'azienda e suoi fondamentali abbiano subito significativi cambiamenti. Certamente ci sono momenti in cui i prezzi di mercato riflettono il reale valore intrinseco dell'azienda, ma se ciò fosse costantemente vero, tali prezzi di mercato non dovrebbero fluttuare così ampiamente: le reali caratteristiche e condizioni economiche fondamentali delle aziende sono molto più stabili.

Come si può ben comprendere dal nome, il Private Market Value è una stima del reale valore intrinseco di un'azienda quotata, calcolato in base a quanto costerebbe acquistare la suddetta su un ipotetico mercato privato. Inoltre, Gabelli e i suoi soci hanno sviluppato una serie di ulteriori strumenti utili ad effettuare un'analisi appropriata e particolareggiata del PMV. Qui di seguito introduco alcuni di questi strumenti analitici.

Come molti Value Investor, Gabelli cerca di individuare delle "lacune" nei GAAP (Generally Accepted Accounting Principles). Quest'ultimi costituiscono i principi di contabilità generalmente accettati, in virtù dei quali vengono compilati i rendiconti economici delle aziende. Spesso infatti, i GAAP non consentono di riportare nel bilancio o nel conto economico alcuni valori comunque rilevanti. Convinto di ciò, Gabelli cerca di individuare asset o porzioni di profitti che, rimanendo "nascosti" a causa dei GAAP, non sono rivelati nei rendiconti economici ufficiali. Ad esempio alcuni asset possono essere completamente assenti nel bilancio d'esercizio, oppure riportati solo ad una frazione del reale valore di mercato attuale. La stessa cosa può accadere con i profitti ed i flussi di cassa. Gabelli cerca di essere il primo ad individuare queste lacune, in modo da potersene avvantaggiare. 

Un'altra novità introdotta da Gabelli consiste nel valutare il valore intrinseco delle aziende andando oltre i meri dati finanziari e ponendo l'attenzione anche sulle statistiche operative. Gabelli ha spesso investito nel business delle comunicazioni: compagnie telefoniche, compagnie televisive, operatori radiofonici, editori di riviste e quotidiani. Ciò che tutte queste aziende hanno in comune sono gli abbonati che pagano per ottenere il servizio. Il numero di abbonati è una statistica operativa. Conoscere tali statistiche ci permette di analizzare le varie aziende da prospettive diverse; ad esempio, possiamo calcolare la porzione di fatturato e utile corrispondente ad ogni abbonato. Ciò è estremamente utile nel valutare il Private Market Value, in quanto possiamo facilmente determinare quanto, un ipotetico industriale interessato ad acquistare l'azienda, dovrebbe essere disposto a pagare per ogni abbonato. Una sostanziale differenza tra PMV e valore di borsa può indicare un'ottima opportunità. 

Il terzo elemento di novità introdotto da Gabelli è il concetto di catalizzatore. Quest'ultimo è un evento o agente che permette di restringere la differenza tra il valore di borsa e il PMV. Il concetto di catalizzatore è ampiamente utilizzato per indicare una fonte di cambiamento. Nella maggior parte dei casi, esso permette semplicemente di far capire al mercato che il prezzo di un certo titolo azionario dovrebbe essere più alto. Un esempio di catalizzatore può consistere nel generare utili superiori alle aspettative degli analisti. In ogni caso, possiamo identificare due tipi di catalizzatori: specifici ed ambientali. I primi si riferiscono a cambiamenti interni all'azienda; i secondi a cambiamenti riguardanti il contesto in cui l'azienda opera.

In generale, l'approccio di Mario Gabelli al mercato azionario consiste nell'investire in business affermati, competitivamente avvantaggiati ed in grado di generare enormi quantità di cassa (Free Cash Flow). Inoltre egli si impegna ad identificare dei trend su larga scala (economici, demografici, politici o culturali) che possono determinare una crescita dei profitti.



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