domenica 19 febbraio 2017

I 6 ordinari segreti dietro le straordinarie performance di Philip Fisher



Warren Buffet una volta disse che la sua strategia d'investimento è "85% Benjamin Graham, 15% Philip Fisher". Tuttavia, oggi sembra che l'oracolo di Omaha sia maggiormente influenzato da Fisher piuttosto che da Graham. Già in un altro articolo (vedi 15 suggerimenti dal padre del Growth Investing) avevo parlato della strategia d'investimento adottata da Philip Fisher, ma l'avevo descritta da un punto di vista vagamente qualitativo. Ora voglio riproporre le idee di Philip Fisher in modo maggiormente quantitativo e preciso.
Se conosci la strategia di Warren Buffett, noterai una forte somiglianza tra i principi di Philip Fisher esposti in questo articolo ed il metodo adottato dall'oracolo di Omaha. Infatti, Warren Buffett è stato estremamente influenzato dal lavoro di Philip Fisher.

Durante il crollo del 1929, Philip Fisher perse gran parte del suo denaro dopo aver investito sui pochi titoli che, a causa di un basso rapporto Prezzo/Utili, sembravano ancora a buon mercato. Dopo questa brutta avventura, Fisher smise di utilizzare il rapporto Prezzo/Utili come principale mezzo di valutazione e cominciò a dare maggiore importanza alla qualità dell'azienda ed ai fattori che determinano la crescita. Cominciò ad investire solo nei business che comprendeva e conosceva molto bene, evitando un'eccessiva diversificazione: nel suo portafoglio non c'erano mai più di venti titoli azionari.
Philip Fisher si concentrava principalmente sull'acquistare aziende di alta qualità che dimostravano una forte crescita nel fatturato e nei profitti; cercava business che possedevano un alto potenziale di crescita sul lungo periodo e delle ottime prospettive future. Alcune delle caratteristiche fondamentali che un'azienda doveva possedere per entrare nel portafoglio di Fisher erano: forte orientamento alla crescita, alto margine di profitto, alto Return On Invested Capital (ROIC; sarebbe il Ritorno sul Capitale Investito), organizzazione di vendita superiore, una forte e durevole posizione come leader del settore, importanti vantaggi competitivi (vedi e un management di alta qualità. 
Ma ora vediamo punto per punto quali sono le caratteristiche vincenti di un'azienda di successo secondo Philip Fisher:

1) Crescita del fatturato; Philip Fisher è interessato alle aziende che mostrano un fatturato in crescita costante sul lungo periodo. In particolare, il fatturato deve essere cresciuto ogni anno negli ultimi 5/10 anni in modo consistente, costante e stabile. Un forte trend di crescita del fatturato è di estrema importanza. Dopodiché dovremmo chiederci: l'azienda produce beni e servizi con un alto potenziale di crescita per il fatturato sul lungo periodo? 
Inoltre, un'azienda che si impegna efficacemente in Ricerca e Sviluppo dimostra sicuramente un forte orientamento alla crescita. Consideriamo McDonald; per quanto sia affermata, ogni tanto ha bisogno di sviluppare nuovi prodotti per accrescere il potenziale di vendita totale. E' importante concentrarsi sulle aziende che si impegnano nello sviluppo di nuovi prodotti e servizi o nell'espansione geografica e di settore.

2) Tasso di crescita del fatturato; il tasso di crescita del fatturato deve essere uguale o meglio superiore alla media del settore e più alto rispetto a quello ottenuto dalla concorrenza.

3) Margine di profitto; si tratta essenzialmente della capacità di convertire le vendite in profitti. Esso non dipende solo dalla profittabilità del business ma anche dalle capacità del management. In ogni caso, un margine di profitto netto (e anche lordo) storicamente e costantemente alto è segno della presenza di vantaggi competitivi. In particolare cerchiamo un margine di profitto netto (e lordo) sempre alto e superiore alla media del settore, ogni anno negli ultimi 5/10 anni; esso deve inoltre essere costante e stabile, senza eccessive variazioni di anno in anno.

4) Dividendi bassi o nulli; Philip Fisher preferisce le aziende che reinvestono i profitti per finanziare la crescita e l'espansione. Per saperne di più vedi Perché tutto ciò che pensavi di sapere sui dividendi è sbagliato.

5) Management di alta qualità; come ho già scritto in un altro articolo (vedi La caratteristica vincente dei titoli azionari più ricchi - il riacquisto di azioni proprie), in particolare è necessario valutare: 1) la sua abilità nel realizzare il pieno potenziale del business; 2) la sua capacità di impiegare saggiamente il flusso di cassa dell'azienda (vedi Perché tutto ciò che pensavi di sapere sui dividendi è sbagliato); 3) la certezza con cui si può fare affidamento sul fatto che il management incanali i guadagni del business verso gli azionisti piuttosto che verso se stessi (il management deve dimostrare di essere orientato agli interessi degli azionisti); 4) la competenza e l'onesta.

6) Basso PEG; la strategia di Philip Fisher si concentra principalmente sugli aspetti qualitativi delle aziende di alta qualità, ma non elimina la valutazione del prezzo d'acquisto. Spesso le azioni delle aziende di alta qualità sono scambiate a prezzi molto sopravvalutati; ciò accade a causa delle grandi aspettative che ci sono nei confronti di questi business. Per quanto tali aspettative possano essere fondate o no, acquistare a prezzi sopravvalutati aggiunge un'importante fattore di rischio al nostro investimento. Inoltre un prezzo troppo alto eroderebbe i nostri guadagni. Ciò che bisogna fare è riuscire ad acquistare le azioni di tali aziende eccezionali ad un prezzo equo e ragionevole (o ancora meglio sottovalutato). Per valutare il prezzo, Fisher utilizza il PEG; questo valore permette di considerare il rapporto Prezzo/Utili in relazione al tasso di crescita dell'utile per azione. Se il rapporto Prezzo/Utili è uguale al tasso di crescita dell'utile per azione, il PEG sarà pari ad 1. Se il rapporto Prezzo/Utili è inferiore al tasso di crescita dell'utile per azione, il PEG sarà inferiore ad 1 e la quotazione sarà considerata sottovalutata. Se il rapporto Prezzo/Utili è superiore al tasso di crescita dell'utile per azione, il PEG sarà superiore ad 1 e la quotazione sarà considerata sopravvalutata. Fisher adorava le aziende con un PEG pari a 0,5 o inferiore.
Philip Fisher sosteneva che il miglior momento per acquistare è quando un ribasso generalizzato del mercato rende i titoli azionari sottovalutati senza un reale motivo. Inoltre, spesso la quotazione reagisce in modo eccessivo a delle notizie che in realtà non causano grossi problemi all'azienda; ciò ci permette di acquistare aziende eccellenti a prezzi immotivatamente (e temporaneamente) bassi.


Come abbiamo già detto prima, Fisher privilegia le aziende che possono vantare una forte e durevole posizione come leader del settore ed importanti vantaggi competitivi. Per saperne di più vedi Come identificare le azioni eccellenti - i vantaggi competitivi.



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