lunedì 13 marzo 2017

Le 3 regole per prevedere con accuratezza le prospettive future di un'azienda



Uno dei fattori che più influenza il valore di un titolo azionario ed il prezzo che siamo disposti a pagare per esso, è la crescita dell'azienda (in termini di fatturato, profitti, asset, capitale netto). Per tali motivi siamo portati ad investire in aziende che hanno storicamente dimostrato di essere molto abili nel generare crescita; eppure, la crescita passata non garantisce che l'azienda continuerà a crescere anche in futuro. E' da questa incertezza riguardo i risultati futuri che deriva il rischio di un investimento a lungo termine. L'azienda continuerà a crescere e ad espandersi? O comunque riuscirà a mantenere la situazione attuale?
Uno dei metodi più utilizzati dagli analisti finanziari consiste nel cercare di prevedere i futuri risultati dell'azienda; eppure, queste stime sono soggette ad ampi ed imprevedibili errori. Quindi, come facciamo ad essere sicuri che un futuro apparentemente roseo non si trasformi in un incubo? Quali fattori determinano il prezzo che devo essere disposto a pagare per un titolo azionario?
Ovviamente, maggiori sono le incertezze riguardo i futuri risultati di un'azienda, più il titolo è rischioso; e più il titolo è rischioso, minore è il prezzo che sono disposto a pagare. Ma ora concentriamoci sulle incertezze riguardo i risultati futuri ed il rischio allegato a queste incertezze. Come facciamo a giudicare e valutare (e di conseguenza minimizzare) con una certa accuratezza il rischio legato all'incertezza dei risultati futuri?
Sapendo che il rischio in un investimento a lungo termine dipende dall'incertezza riguardo i futuri risultati dell'azienda (in termini di fatturato, profitti, capitale netto), per minimizzarlo è necessario individuare degli elementi decisivi attraverso il quale valutare e determinare accuratamente le prospettive future. Il nostro obbiettivo è individuare aziende ragionevolmente prevedibili, di cui possiamo avere certezze riguardo i futuri risultati fondamentali; in questo modo si riduce il rischio. Ma quali sono questi elementi decisivi grazie ai quali possiamo assumere maggiori certezze riguardo le prospettive future? Qui di seguito vi propongo i fattori primari utili a valutare e determinare i futuri risultati dell'azienda con un certo grado di accuratezza.

1) Le prospettive a lungo termine generali
Gli analisti finanziari propongono sempre stime e previsioni riguardo i futuri risultati di un'azienda; tali previsioni si riflettono nei prezzi dei titoli azionari. Prezzi più alti saranno allegati alle aziende le cui previsioni sono più rosee; prezzi più bassi apparterranno ad aziende le cui previsioni sono meno positive. Le stime di crescita futura proposte dagli analisti sono uno dei tanti fattori da tenere in considerazione. Tuttavia, esse non garantiscono certezze e seguendole ciecamente rischiamo solo di pagare prezzi eccessivamente alti, il che aggiungerebbe un importante fattore di rischio speculativo al nostro investimento. Quindi, teniamo in considerazione le stime degli analisti, ma comunque cerchiamo anche altri elementi che ci possano dare ulteriori certezze; e soprattutto, non paghiamo mai un prezzo eccessivamente alto. In generale: maggiori sono le certezze riguardo i futuri risultati dell'azienda, maggiore è il prezzo che possiamo essere disposti a pagare (e minore il margine di sicurezza). Minori sono le certezze riguardo i futuri risultati dell'azienda, minore è il prezzo che possiamo essere disposti a pagare (e maggiore dovrà essere il nostro margine di sicurezza). In ogni caso, mai pagare un prezzo superiore al valore intrinseco (anche se abbiamo certezze assolute).
Ma ora passiamo oltre; qui di seguito vi propongo gli elementi decisivi che possono fornirci certezze riguardo le prospettive a lungo termine generali.

Prima di tutto dovremmo chiederci: cosa fa crescere un'azienda? Da dove vengono i suoi profitti?
Questi qui di seguito sono gli elementi che influenzano negativamente le future prospettive di un'azienda:
   a) Sappiamo che spesso le aziende investono capitali per acquistare altre aziende; ebbene, una media di più di due o tre acquisizioni all'anno, è un cattivo segno. Un'eccessiva diversificazione (se per di più incontrollata) rischia di distruggere il business originale, causando forti perdite. Soprattutto dobbiamo diffidare da quelle aziende che si espandono in settori completamente diversi da quello originario (core business). Dopotutto, se addirittura l'azienda stessa preferisce acquistare altri business piuttosto di investire nel suo, perché dovremmo essere noi a fidarci?
Con questa considerazione non voglio assolutamente dire che acquisire altre aziende è sempre qualcosa di negativo; acquisire altre aziende, se fatto in modo controllato e non eccessivo, investendo solo in settori attinenti con il business originale, è di estrema importanza per garantire una crescita sostenibile.
   b) L'azienda assume grandi quantità di debito o vende nuove azioni sul mercato. Ovviamente, il fatto che l'azienda debba finanziarsi con soldi non suoi (cioè non in grado di finanziarsi autonomamente) è un segno di cattiva gestione, bassa redditività, insostenibilità della crescita futura. Queste grandi quantità di denaro derivante dall'assunzione di debito o dalla vendita di nuove azioni sul mercato (entrambe cose estremamente negative per gli azionisti) sono riportate nel flusso di cassa dell'azienda, alla voce "Totale flussi monetari da attività di finanziamento"; vedere una così grande quantità di denaro nel flusso di cassa può dare l'impressione assolutamente fuorviante che l'azienda sia molto redditizia. In questo modo sembrerà che l'azienda stia crescendo, anche se in realtà il business non è in grado di generare redditività.
   c) Da evitare sono le aziende il cui fatturato deriva in gran parte da uno o pochi clienti; è ovvio che vendere il 20/25% delle proprie merci (o servizi) ad un singolo clienti (o ad una manciata di clienti) determina una situazione alquanto precaria.

Quando analizziamo la sorgente della crescita e dei profitti, i seguenti sono buoni segni:
   a) L'azienda possiede dei vantaggi competitivi durevoli (e capacità di mantenerli); molti fattori possono creare un vantaggio competitivo: 1) un forte brand, 2) un monopolio o semi monopolio del mercato, 3) l'economie di scala (economies of scale), ovvero la capacità di fornire enormi quantità di beni e servizi a costi estremamente bassi, 4) un asset intangibile unico (pensa alla formula segreta di Coca Cola). Per capirne di più vedi Come identificare le azioni eccellenti - i vantaggi competitivi. Per identificare la presenza di vantaggi competitivi attraverso l'analisi dei rendiconti economici vedi Come Warren Buffett analizza il rendiconto economico.
   b) L'azienda mostra un trend di crescita del fatturato e dei profitti storicamente costante, continua, stabile ed uniforme almeno negli ultimi dieci anni. Non cerchiamo tassi di crescita eccessivi, in quanto ciò può indicare instabilità, incertezza ed insostenibilità dei risultati futuri; insomma, una crescita eccessiva non può andare avanti molto a lungo. Di conseguenza, ci accontentiamo di una crescita più contenuta ma costante, stabile e sostenibile sul lungo periodo. Secondo numerosi studi, le aziende il cui utile per azione cresce ad un tasso eccessivo (superiore al 15% annuo) generalmente tendono ad arrestare la loro insostenibile corsa troppo in fretta. Le aziende il cui utile per azione cresce ad un tasso più contenuto (5-10% annuo) tendono ad arrivare più lontano.
Anche se la crescita passata non da certezze riguardo la crescita futura, essa è comunque un ottimo segno di prosperità e abilità; ad esempio, Warren Buffett preferisce concentrarsi sulla prevedibilità delle aziende. Un'azienda è prevedibile quando mostra una crescita storicamente costante, consistente, stabile e definita di utile per azione e fatturato, ogni anno in almeno gli ultimi dieci anni.
   c) Per poter continuare a crescere, un'azienda deve obbligatoriamente effettuare investimenti per lo sviluppo di nuovi prodotti o processi e l'espansione geografica o di settore. Espandersi in nuovi mercati così come sviluppare nuovi business, è di estrema importanza per poter supportare la crescita futura. Pensa a McDonald; per quanto possa essere un'azienda matura, periodicamente deve ideare nuovi menù. Nike deve sviluppare nuove scarpe. Coca Cola nuove bibite così come deve espandersi in nuove regioni (pensate che ora è presente in quasi tutti i paesi del mondo). Starbucks Coffee deve aprire nuovi locali. Wal-Mart deve aprire nuovi punti vendita.
Le aziende più redditizie sono quelle che trattengono i profitti (piuttosto di distribuirli in dividendi) e li reinvestono per finanziarie la crescita e l'espansione. Per capirne di più vedi Perché tutto ciò che pensavi di sapere sui dividendi è sbagliato.


2) La qualità del management
In molti altri articoli ho sottolineato come la valutazione del management sia di fondamentale importanza. In particolare è necessario valutare: 1) la sua abilità nel realizzare il pieno potenziale del business; 2) la sua capacità di impiegare saggiamente il flusso di cassa dell'azienda (vedi Perché tutto ciò che pensavi di sapere sui dividendi è sbagliato); 3) la certezza con cui si può fare affidamento sul fatto che il management incanali i guadagni del business verso gli azionisti piuttosto che verso se stessi (il management deve dimostrare di essere orientato agli interessi degli azionisti); 4) la competenza e l'onesta.
E' giusto assumere che un'azienda di grande successo è sicuramente gestita da un management eccezionale; sono i fatti stessi che lo confermano. Se il management ha già in passato dimostrato di saper gestire l'azienda in modo impeccabile (generando crescita e redditività, nonché ricchezza per gli azionisti), con tutta probabilità continuerà a fare lo stesso anche in futuro.
Qui di seguito elenco alcune qualità fondamentali che di solito caratterizzano un management eccezionale:

  • Il management possiede significativi investimenti personale nelle azioni dell'azienda che gestisce. Come facciamo ad essere sicuri che coloro i quali dirigono l'azienda (management) agiscono effettivamente negli interessi delle persone che possiedono l'azienda (azionisti)? Se il management possiede una significativa porzione della propria ricchezza investita nelle azioni dell'azienda che gestisce, è ovvio che sarà maggiormente motivato ad agire negli interessi degli azionisti (fare altrimenti significherebbe agire contro i propri interessi). Quindi, ciò che cerchiamo è un management-azionista.
  • Effettuando grossi riacquisti di azioni proprie, il management dimostra chiaramente di impegnarsi in azioni che aumentano il benessere degli azionisti (piuttosto di azioni che espandono il dominio del management senza benefici per gli azionisti). In questo modo, il management dimostra di essere orientato agli interessi degli azionisti. Per capirne di più vedi La caratteristica vincente dei titoli azionari più ricchi - il riacquisto di azioni proprie.
  • I manager eccezionali sanno trovare i modi più redditizi per impiegare il denaro e i flussi di cassa dell'azienda, crescendo in valore sul lungo periodo; per capirne di più vedi Perché tutto ciò che pensavi di sapere sui dividendi è sbagliato.


3) Forza finanziaria e struttura aziendale
La definizione più basilare di una buona azienda è questa: essa genera più denaro liquido di quanto ne consumi. Se questo denaro viene impiegato in maniera produttiva, il valore dell'azienda crescerà sicuramente. Per comprendere se un'azienda genera molta liquidità è necessario concentrarsi sul Free Cash Flow piuttosto che sui profitti netti totali. Il Free Cash Flow rappresenta il flusso di cassa effettivamente disponibile all'azienda dopo aver tolto tutte le spese fisse dall'utile netto. Se il Free Cash Flow è cresciuto in modo costante negli ultimi dieci anni ad un tasso del 5-10% medio annuo, significa che l'azienda è abile nel generare cassa e le prospettive di crescita sono buone (a patto che tale cassa sia impiegata e reinvestita in modo redditizio). Come già detto appena sopra, i manager eccezionali sanno trovare i modi più redditizi per impiegare il denaro e i flussi di cassa dell'azienda, crescendo in valore sul lungo periodo; per capirne di più vedi Perché tutto ciò che pensavi di sapere sui dividendi è sbagliato.
Nel valutare la struttura finanziaria è importante comprendere se l'azienda è in grado di finanziarsi autonomamente oppure deve ricorrere al debito. Generalmente, il debito a lungo termine deve essere inferiore al 50% del capitale netto; ciò implica un rapporto Debt/Equity inferiore a 0,50. Per saperne di più riguardo la valutazione della forza finanziaria di un'azienda vedi 7 valori fondamentali per determinare la salute finanziaria.



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