venerdì 17 marzo 2017

Come acquistare azioni in forte crescita con il metodo di Martin Zweig



La maggior parte degli articoli che leggete su questo blog sono riguardo il Value Investing (vedi Guida completa al Value Investing), ovvero l'acquisto di titoli azionari temporaneamente quotati a prezzi molto scontati e sottovalutati rispetto al loro reale valore. Raramente mi sono cimentato nel puro Growth Investing, ovvero l'investimento in aziende attualmente in forte crescita (in termini di fatturato e profitti) nella speranza che continuino la loro corsa anche in futuro (vedi Cos'è il Growth Investing). Il problema di quest'ultimo approccio sta nel fatto che le azioni di tali aziende sono quotate a prezzi eccessivamente alti e sopravvalutati, e ciò aggiunge rischio al nostro investimento (ovviamente ci sono delle eccezioni; vedi La strategia d'investimento definitiva: cos'è il GARP Investing). Tuttavia, sono entrambe delle ottime strategie d'investimento. Il fatto che il Growth Investing sia un metodo di successo è testimoniato dalle straordinarie performance ottenute grazie ad esso da un famoso gestore di fondi d'investimento, Martin Zweig. Quest'ultimo ha generato un rendimento del 16% medio annuo composto tra il 1980 ed il 1995, il che è un risultato davvero degno di nota. L'approccio di Zweig all'investimento azionario è composto da elementi di Growth Investing, market timing ed analisi tecnica. Tuttavia, in questo articolo ci concentreremo principalmente sulla parte del Growth Investing, che ricopre il ruolo più importante nella strategia del famoso investitore.

Qui di seguito vi propongo le caratteristiche fondamentali che un titolo azionario deve possedere per entrare nel portafoglio di Martin Zweig.

Trend di crescita dei profitti
Zweig cerca un trend di crescita dei profitti storicamente positivo, costante e consistente. In particolare, l'utile per azione (EPS) deve essere cresciuto ogni anno negli ultimi cinque anni ad un tasso medio annuo di almeno il 15%; un tasso di crescita del 30% annuo o superiore è eccezionale. Inoltre, l'EPS deve essere cresciuto in ognuno degli ultimi quattro quarti di anno (rispetto allo stesso quarto dell'anno appena precedente). Il tasso di crescita dimostrato negli ultimi quattro quarti di anno deve essere in linea o meglio superiore al tasso di crescita storico (ovvero quello mantenuto negli ultimi cinque anni).

Accelerazione della crescita
Martin Zweig evita assolutamente le aziende che mostrano segni di rallentamento nel loro trend di crescita. Il tasso di crescita dell'utile per azione nell'ultimo quarto di anno deve essere superiore al tasso di crescita storico (ovvero quello medio mantenuto negli ultimi cinque anni), e superiore al tasso di crescita medio dimostrato nei tre quarti di anno appena precedenti. Ma perché questi ultimi accorgimenti riguardo l'accelerazione della crescita? Se ci pensi bene, il problema più grosso per un investitore di lungo periodo orientato alla crescita dei profitti è il non poter avere certezze riguardo il fatto che la crescita mantenuta fino ad oggi continuerà la sua corsa anche in futuro. Voglio dire, okay, l'azienda è cresciuta fino ad oggi, ma chi mi assicura che continuerà a fare lo stesso anche in futuro? Ebbene, questi accorgimenti permettono di essere sicuri che la crescita dell'azienda non si trovi alla fine della sua corsa. In altre parole, in questo modo sapremmo di non essere arrivati troppo tardi per sfruttare la profittevole crescita finora mostrata dall'azienda. Inoltre, sapremo che nulla è andato storto recentemente.

Crescita del fatturato
Finora ci siamo concentrati sulla crescita dei profitti netti ed in particolare dell'utile per azione. Tuttavia, è necessario assicurarsi che tale crescita dell'utile netto sia sostenibile sul lungo periodo. Se i profitti crescono più velocemente del fatturato, significa che tale crescita deriva principalmente da un taglio dei costi di produzione o altre misure orientate ad accrescere i margini di profitto in modo artificioso. Se il fatturato cresce più velocemente dell'utile netto, significa che i margini di profitto sono in declino, e ciò indica un inasprimento della concorrenza. Nessuna di queste due opzioni che ho appena esposto costituiscono un modo sostenibile per generare crescita. Per essere sostenibile sul lungo periodo, la crescita dei profitti deve derivare primariamente da una crescita delle vendite (fatturato), e non dal taglio dei costi di produzione; quest'ultimo non è sostenibile, in quanto non si possono accrescere i margini di profitto all'infinito. La crescita dell'utile deve essere sostenuta e accompagnata da un corrispondente incremento delle vendite. Idealmente, profitti e fatturato devono crescere di pari passo. Di conseguenza, tutte le considerazioni fatte riguardo la crescita dei profitti e dell'utile per azione, valgono anche per il fatturato. In particolare, il tasso di crescita del fatturato deve corrispondere ad almeno il 75%-85% del tasso di crescita dell'utile per azione. L'ideale è che i due tassi di crescita (di profitti e fatturato) siano uguali; ciò indicherebbe che la crescita dell'utile deriva da un incremento delle vendite, e non solo da un taglio dei costi di produzione.
Proprio come i profitti, il fatturato deve essere cresciuto ogni anno negli ultimi cinque anni ad un tasso idealmente uguale al tasso di crescita dell'utile netto, o comunque pari ad almeno il 75% di quest'ultimo. Inoltre, esso deve essere cresciuto in ognuno degli ultimi quattro quarti di anno (rispetto allo stesso quarto dell'anno precedente) ad un tasso idealmente uguale al tasso di crescita dell'utile netto, o comunque pari ad almeno l'85% di quest'ultimo. Anche la crescita del fatturato deve stare accelerando (di pari passo con i profitti); pertanto, il suo tasso di crescita nell'ultimo quarto di anno deve essere superiore al tasso di crescita storico (ovvero quello medio mantenuto negli ultimi cinque anni), e superiore al tasso di crescita medio dimostrato nei tre quarti di anno appena precedenti.

Debito
Martin Zweig vuole anche essere sicuro che la crescita non derivi da un'insostenibile quantità di debito. Per valutarlo, Zweig si avvale del rapporto Debt/Equity; quest'ultimo deve essere inferiore alla media del settore.



Rapporto Prezzo/Utili

Generalmente, le aziende caratterizzate da una forte crescita di profitti e fatturato, sono quotate a prezzi eccessivamente alti e sopravvalutati; ciò accade a causa delle grandi aspettative che ci sono nei loro confronti, e se tali aspettative vengono disattese, la quotazione può facilmente crollare. Ovviamente, dei prezzi così alti aggiungono molto rischio all'investimento, pertanto Martin Zweig preferisce limitare tale rischio imponendosi dei limiti sul prezzo che è disposto a pagare. Per valutare se il prezzo è alto o basso si utilizza il rapporto Prezzo/Utili (P/E). Consapevole del fatto che le azioni caratterizzate da un basso rapporto Prezzo/Utili hanno storicamente sovraperformato quelle con un alto P/E, Zweig ha deciso di evitare dei valori eccessivamente alti. In particolare, non bisogna mai acquistare ad un rapporto Prezzo/Utili superiore ad una volta e mezzo la media del mercato nel suo complesso o del settore di appartenenza. In ogni caso, mai acquistare quando il P/E è superiore a 43. Secondo Zweig, il rapporto Prezzo/Utili non deve essere nemmeno troppo basso, in quanto ciò sarebbe un segno di debolezza; mai acquistare quando tale rapporto è inferiore a 5.

Acquisto degli Insider
Se gli insider stanno acquistando le azioni, allora è un buon segno. Il contrario è ovviamente negativo.

Don't Fight the FED
Non andare contro la Federal Reserve (ovvero la banca centrale americana) è uno dei motti più volte ripetuti da Martin Zweig. Esso significa essenzialmente che un investitore dovrebbe puntare sul rialzo delle azioni soprattutto quando i tassi d'interesse sono bassi o in calo.

Don't Fight the Tape
Questo è un altro motto di Zweig. Esso significa che è necessario investire avvantaggiandosi dei trend del mercato, acquistando soprattutto quando quest'ultimo è evidentemente rialzista.



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