sabato 21 gennaio 2017

7 investimenti alternativi che ogni risparmiatore dovrebbe considerare



Generalmente possiamo individuare 3 principali modi per allocare ed investire il proprio capitale: strumenti finanziari, immobili e attività imprenditoriali. Queste tre categorie d'investimento sono da sempre considerati i pilastri sul quale ogni persona dovrebbe costruire il proprio benessere finanziario; esse sono la fonte della ricchezza. Tuttavia esistono moltissimi tipi d'investimento (classificabili in queste categorie oppure no) che molto spesso sono ignorati da molti investitori decisi a far fruttare il proprio capitale.
In questo articolo voglio riportare una lista delle migliori alternative agli investimenti classici per allocare il proprio capitale in modo redditizio.

1) Titoli di stato dei paesi emergenti; i titoli di stato sono considerate le obbligazioni più sicure. Tuttavia i rendimenti offerti dai titoli dei paesi più sviluppati (e quindi generalmente più sicuri) sono ormai molto bassi. La soluzione è puntare sui titoli di stato dei paesi emergenti, i quali offrono rendimenti più alti; non è per niente difficile infatti trovare paesi emergenti che pur essendo classificati come Investment Grade (ovvero di qualità medio-alta ed ottima capacità di rimborso) offrono rendimenti molto alti. In particolare alcuni paesi emergenti il cui rating si aggira tra BBB e A (ad esempio l'Italia è BBB) possono offrire rendimenti che oscillano tra il 4% e il 9% annuo, pur dimostrando grande forza finanziaria e capacità di rimborso talvolta assimilabile a quella dei paesi più sviluppati. Per gli investitori più avversi al rischio è possibile acquistare questi titoli obbligazionari ma con scadenza a breve termine; inoltre una buona diversificazione su una grande varietà di titoli di stato può contribuire ad abbassare ulteriormente il rischio. Per vedere alcuni straordinari esempi clicca qui.


2) Fondi indicizzati; quelli indicizzati sono fondi d'investimenti gestiti passivamente il cui obbiettivo è quello di riprodurre fedelmente l'andamento di un intero indice azionario o obbligazionario. Il principale vantaggio sono i bassissimi costi di gestione (che si aggirano intorno allo 0.20%, contro l'1-2% circa dei fondi gestiti attivamente) che influenzano molto marcatamente il rendimento totale del fondo. Infatti, sul lungo periodo dei costi di gestione eccessivi possono tagliare una porzione significativa del guadagno dell'investitore (fino al 10-20%).
Molti studi hanno dimostrato come investire in un fondo indicizzato offre rendimenti superiori a quelli ottenuti dalla maggior parte dei fondi d'investimento classici: ad esempio, solo una piccolissima percentuale di fondi classici è riuscita ad overperformare un fondo indicizzato allo S&P 500 sul lungo periodo. Inoltre i fondi indicizzati generalmente offrono maggiore sicurezza e stabilità.
L'immagine sottostante mostra l'andamento dello S&P 500 dal 1789 al 2012; un fondo indicizzato può riprodurre la performance di questo listino azionario.















Warren Buffett sostiene che i fondi indicizzati sono il miglior investimento in assoluto per il risparmiatore medio; se vuoi sapere il motivo clicca qui.


3) Fondi indicizzati obbligazionari; generalmente si tende a non considerare questo tipo di fondi indicizzati, eppure costituiscono un'ottima soluzione per molti risparmiatori. Il problema più grosso riguardo le singole obbligazioni è il fatto che se va male perdi l'intera somma investita; i fondi obbligazionari eliminano il rischio di insolvenza legato ai singoli titoli di debito, e questo ci permette anche di poter puntare sulla categoria di obbligazioni che offrono rendimenti più alti (che sarebbero troppo rischiose da acquistare singolarmente). Ad esempio si potrebbe acquistare un fondo indicizzato che contiene solo titoli obbligazionari con scadenza a lungo termine, i quali offrono rendimenti fissi più alti. Tuttavia i fondi obbligazionari introducono un nuovo elemento di rischio, ovvero il fatto che essi hanno un prezzo che oscilla giornalmente, al pari dei titoli azionari (anche se in modo più stabile e meno volatile); di conseguenza l'investitore non ha la certezza di poter rivendere le sue quote allo stesso prezzo al quale le ha acquistate. Tuttavia (almeno fino ad oggi, così come il mercato azionario) il mercato obbligazionario ha dimostrato un trend di crescita positivo sul lungo periodo.
Nell'immagine sottostante sono riportate le performance del prezzo di tre fondi indicizzati dal 94' al 2012: quello in verde raccoglie tutti i titoli azionari del mercato americano; quello in blu raccoglie tutte le obbligazioni americane con scadenza a medio termine; quello in arancione raccoglie tutti i titoli di debito del mercato obbligazionario americano.




4) Immobili; molti considerano l'investimento in immobili come il migliore in assoluto. Esso può essere una valida alternativa ai classici strumenti finanziari. Ci sono diversi modi per guadagnare con gli immobili, ma il metodo migliore è acquistarne uno per poi affittarlo o rivenderlo ad un prezzo più alto. Il modo migliore per ottenere un alto rendimento dall'affitto o dalla rivendita è ristrutturare l'immobile per aumentarne il valore o acquistarlo ad prezzo molto basso; il metodo più utilizzato per ottenere immobili a prezzi molto inferiori rispetto al reale valore è rivolgersi alle aste giudiziarie.


5) REIT; i Real Estate Investment Trust sono dei fondi d'investimento che investono unicamente in immobili. Il problema più grande dell'acquisto di singoli immobili è il fatto che per investirci è necessario impegnare una grande somma. I REIT ovviano a tale problema permettendoci di investire in campo immobiliare anche una somma relativamente piccola. I REIT sono delle vere e proprie società quotate in borsa, che attraverso l'offerta pubblica di azioni raccolgono capitale da investire in immobili; dopodiché offrono ai propri investitori un dividendo derivante dagli affitti oppure da interessi su mutui immobiliari. I REIT sono tipici del marcato americano.


6) Peer To Peer Lending (P2P); questo è un tipo di investimento che sta riscuotendo enorme successo negli ultimi anni. Esso permette rendimenti annui che oscillano tra il 7 e il 12%, nonostante il grado di rischio relativamente basso. Per capire meglio cos'è clicca qui.


7) Private Equity; i fondi di Private Equity investono unicamente in aziende private non quotate in borsa. Negli ultimi anni gli uomini più facoltosi del mondo preferiscono questo tipo di fondi rispetto ai classici strumenti finanziari, in quanto sono caratterizzati da un rischio considerevolmente più basso. Una variante particolare di Private Equity è il Venture Capital, che consiste nell'investire unicamente in start-up in fase di avviamento: questo può essere fatto sia attraverso fondi d'investimento, sia in modo diretto (solitamente grazie a piattaforme internet). Investire in start-up è ovviamente molto più rischioso, ma in caso di successo i rendimenti sono estremamente alti.
E' da considerare che i fondi di Private Equity richiedono quote di partecipazione molto alte, e quindi spesso non sono adatti ai piccoli risparmiatori.



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