domenica 8 gennaio 2017

Le 4 regole per guadagnare con i dividendi



Molte persone investono in azioni di aziende che pagano sostanziosi dividendi con l'obbiettivo di ottenere un rendimento costante, fisso e regolare, e avere l'opportunità di reinvestire gli utili ottenuti. La maggior parte degli investitori orientati sui dividendi si concentra puramente sull'acquisto di titoli che pagano alte cedole fisse; tuttavia i guadagni più grandi si possono ottenere da azioni di aziende che nel corso del tempo, anno dopo anno, aumentano l'entità dei dividendi. Immaginiamo un'azienda X acquistabile a 100$ per azione che al momento dell'acquisto paga una cedola annua di 5$ (corrispondenti al 5% dell'investimento iniziale). Per 10 anni consecutivi l'azienda X accresce il dividendo ad un tasso del 20% annuo: al decimo anno il dividendo sarà pari a 31 dollari per azione, ovvero ben il 31% dell'investimento iniziale. Insomma, possiamo ritrovarci con un dividendo che cresce di anno in anno, e se il primo anno ottengo un dividendo pari al 3% del capitale investito, l'anno successivo posso ottenere il 4% o più, con un dividendo che si espande in modo costante.
In questo articolo voglio proporre una serie di regole al quale ogni investitore orientato ai dividendi dovrebbe attenersi.

1) Qualità;
Un dividendo molto alto può essere attraente, ma non è l'unica cosa che bisogna considerare. Un investitore di lungo periodo deve assicurarsi che l'azienda sia in grado di mantenere l'entità del dividendo; in altre parole il dividendo deve essere sostenibile. L'azienda deve essere ben consolidata, affermata, finanziariamente stabile e matura. Per un cassettista è spesso necessario selezionare investimenti che offrono più stabilità, anche a costo di dover sacrificare un maggior guadagno a breve termine. Un valore a cui ogni investitore dovrebbe fare attenzione è il Pay-out Ratio, che è il rapporto tra dividendi distribuiti e utile netto totale (un pay-out ratio del 60% indica che l'azienda in questione distribuisce il 60% dei propri utili come dividendi). Un pay-out ratio eccessivamente alto può non essere sostenibile sul lungo periodo, in quanto basta una piccola riduzione dell'utile netto totale per determinare una riduzione del dividendo; insomma alla prima crisi o recessione, o per qualsiasi altro problema che può ragionevolmente presentarsi, l'investitore vedrà ridursi la propria cedola.
I titoli con alti dividendi e bassi pay-out ratio hanno overperformato quelle con alti dividendi e alti pay-out ratio dell' 8,2% annuo dal 1990 al 2006.
Nel grafico sottostante possiamo vedere come le aziende che pagano alti dividendi e al tempo stesso mantengono un pay-out ratio basso (in rosa), sono in grado di overperformare consistentemente il mercato (in grigio lo S&P 500).















E' necessario concentrarsi su aziende di alta qualità, che hanno dimostrato una lunga storia di stabilità, crescita e redditività. Il consiglio è quello di investire solo in aziende che hanno pagato i dividendi ogni anno negli ultimi 25 anni senza una singola riduzione.
I titoli azionari che hanno una lunga storia di crescita costante dei dividendi (negli ultimi 25 anni o più) sono chiamati Dividend Aristocrats (dividendi aristocratici, o aristocratici dei dividendi) e hanno storicamente overperformato lo S&P 500 del 2,8% annuo:













2) Prezzo scontato;
Nel Value Investing (vedi Il mio approccio al Value Investing) il Dividend Yield (rendimento dei dividendi espresso in percentuale; ad esempio un dividend yield del 5% significa che la cedola corrisponde al 5% del prezzo d'acquisto del titolo) è uno dei valori più importanti a cui guardare per capire se il prezzo di un titolo è basso, sottovalutato e quindi scontato rispetto al valore intrinseco. Un alto Dividend Yield è quindi indice di un buon affare (a patto che l'azienda sia comunque di qualità). E' meglio che il Dividend Yield sia alto grazie ad una momentanea sottovalutazione del titolo piuttosto che a causa di un alto e insostenibile Pay-out Ratio.
Bisogna assolutamente evitare i titoli azionari che mostrano un rapporto Prezzo/Utili estremamente alto, in quanto è segno sopravvalutazione; le aziende con un basso rapporto Prezzo/Utili hanno overperformato le aziende con un alto rapporto Prezzo/Utili del 9,02% annuo dal 1975 al 2010.
Nel grafico sottostante possiamo vedere come le aziende che pagano alti dividendi (in verde acqua e arancione le aziende che pagano i dividendi più alti) hanno overperformato le aziende che pagano bassi dividendi (in blu e rosso le aziende che pagano i dividendi più bassi) dell'1,76% annuo dal 1928 al 2013:

Fonte: Kenneth R. French (marchio registrato) and CRSP.















3) Crescita;
E' necessario investire nelle aziende che hanno una storia di crescita solida e costante (in termini di utile e fatturato). Se un'azienda ha mantenuto un alto tasso di crescita per molti anni di seguito, molto probabilmente continuerà a fare lo stesso in futuro. I titoli azionari caratterizzati da una costante crescita dei dividendi sul lungo periodo hanno overperformato le aziende con dividendi invariati del 2,4% annuo dal 1972 al 2013; nel seguente grafico sono mostrate in viola le aziende i cui dividendi crescono costantemente sul lungo periodo, in blu le aziende che lasciano i dividendi invariati e in verde le aziende che non pagano dividendi:

Fonte: SureDividend
















Un consiglio è quello di vendere le azioni che riducono o eliminano i dividendi: tali titoli hanno mediamente generato un rendimento dello 0% dal 1972 al 2013.
E' importante valutare il potenziale di crescita dell'azienda, la sua condizione finanziaria e redditività, la sua capacità di continuare ad espandersi e accrescere i dividendi; non acquistiamo azioni solo perché il dividendo è alto.

4) Volatilità;
Cerca aziende in cui solitamente le persone investono durante periodi negativi: la quotazione di tali aziende è solitamente più stabile e meno soggetta a variazioni eccessive. E' preferibile investire in titoli azionari che dimostrano bassa volatilità e un basso Beta.
L'indice S&P composto solo da titoli azionari estremamente poco volatili (lo S&P Low Volatility Index) ha overperformato lo S&P 500 del 2% annuo dal 1990 al 2011:


















ARTICOLI CORRELATI:

Top 11 investimenti con basso rischio e alto rendimento.

Quanto devi risparmiare ogni mese per avere 1 milione alla pensione.

Il miglior investimento in assoluto (secondo un uomo da 3 triliardi di $)

Nessun commento:

Posta un commento