lunedì 2 gennaio 2017

Questi sono gli estratti più significativi delle lettere di Warren Buffett - Parte 2


By Theworldbestever
Questa è la continuazione dell'articolo Questi sono gli estratti più significativi delle lettere di Warren Buffett - Parte 1.
Ogni anno da oltre quarant'anni, Warren Buffett scrive una lettera indirizzata a tutti gli azionisti della sua azienda, nel quale descrive la sua strategia d'investimento e il suo modo di vedere i mercati finanziari. Poiché Buffett non ha mai scritto libri di suo pugno, queste lettere costituiscono l'unica testimonianza scritta direttamente da lui riguardo agli investimenti. Queste preziose lettere sono considerate dei veri e propri saggi di illuminismo finanziario, attraverso il quale possono essere comprese le idee, i principi e le tecniche che stanno alla base della strategia d'investimento di Warren Buffett. In questo articolo voglio riportare gli estratti più significativi (selezionati da me personalmente, tradotti, adattati e divisi per argomenti) di queste lettere.

Riguardo le azioni, gli utili e le acquisizioni
> Noi non proviamo mai ad anticipare l'arrivo o la fine di un rialzo o ribasso del mercato. Noi semplicemente cerchiamo di avere paura quando gli altri sono avidi, e avidi quando gli altri sono spaventati. (Abbi paura quando gli altri sono avidi, sii avido quando gli altri hanno paura).

> La quotazione non può overperformare il business all'infinito.

> Gli utili dovrebbero essere trattenuti solo quando c'è una ragionevole prospettiva (sostenuta preferibilmente da evidenze storiche o un'attenta analisi del futuro) che per ogni dollaro trattenuto, almeno un dollaro di maggior valore di mercato sarà creato per gli azionisti; questo accade solo quando il capitale trattenuto produce utili incrementali (a dei tassi di ritorno sull'investimento) uguali o superiori a quelli generalmente disponibili agli investitori.

> Dovreste desiderare che gli utili siano trattenuti per essere reinvestiti se ci si aspetta che possano generare alti ritorni, e dovreste desiderare che siano distribuiti se essi genereranno bassi ritorni sull'investimento.

> Durante un periodo caratterizzato da forte inflazione, un'azienda che possiede un core business con eccellenti caratteristiche economiche può impiegare piccole quantità di capitale incrementale in tale core business a dei tassi di ritorno molto alti. In questo modo viene generata una grande quantità di liquidità. Se l'azienda impiega la maggior parte di questo denaro in altri business che rendono bassi ritorni sull'investimento, il tasso di ritorno (sul capitale trattenuto) totale apparirà comunque eccellente grazie allo straordinario ritorno generato dalla porzione di utile trattenuto investito nel core business. In tali situazioni, per gli azionisti è di gran lunga meglio che gli utili siano trattenuti solo per espandere il business che genera gli alti tassi di ritorno, mentre il resto del denaro viene distribuito come dividendi o utilizzato per riacquistare azioni proprie.

> Il nostro obbiettivo è quello di acquisire acquisire porzioni o interi business che crediamo di comprendere, che hanno buone e sostenibili caratteristiche economiche e che sono gestite da dei managers che ci piacciono, ammiriamo e in cui crediamo.

> Le aziende in cui abbiamo i maggiori investimenti sono tutte impegnate in significativi riacquisti di azioni proprie quando grosse discrepanze si presentano tra prezzo e valore.

> I grossi riacquisti di azioni proprie ad un prezzo ben al di sotto del valore intrinseco per azione del business, immediatamente accresce (in modo significativo) tale valore intrinseco. L'altro beneficio del riacquisto di azioni proprie è meno soggetto a precise misurazioni ma assume molta importanza nel tempo. Facendo riacquisti di azioni proprie quando il prezzo è molto al di sotto del valore intrinseco, il management mostra chiaramente di impegnarsi in azioni che aumentano il benessere degli azionisti (piuttosto di azioni che espandono il dominio del management senza benefici per gli azionisti). Il management dimostra di essere orientato agli interessi degli azionisti.

> Per noi il valore degli utili trattenuti è determinato dall'uso a cui sono destinati e dal successivo livello di utile e guadagno generato da tale uso.

> Noi crediamo che gli investitori possono beneficiare dal concentrarsi sui loro "look-trough earnings" (ovvero tutti gli utili corrispondenti alla loro partecipazione azionaria). L'obbiettivo per ogni investitore dovrebbe essere quello di creare un portafoglio che possa fornire il più alto livello possibile di "look-trough earnings" tra una decade da adesso.

> Il test più importante nel valutare la performance economica del management è l'obbiettivo di alti tassi di guadagno sul capitale di Equity impiegato (senza debito).

>  Il valore intrinseco del nostro business eccede considerevolmente il book value (valore netto degli asset). Per due motivi principali:
   1) A causa dei principi standard della contabilità, che non includono nel calcolo del book value alcuni importanti valori.
   2) Soprattutto, noi abbiamo molti business che possiedono "economic goodwill" (che è includibile nel valore intrinseco) molto maggiore rispetto all' "accounting goodwill" riportabile nel bilancio e nel book value.

> Per "economic goodwill" si intendono diversi asset intangibili non riportati nel bilancio, che sono tuttavia in grado di generare utile; le fonti di tale economic goodwill sono: il brand e la forza del marchio; gli attributi del prodotto che rendono quest'ultimo attraente ai clienti più di qualsiasi altro prodotto; vantaggi competitivi di qualsiasi tipo.

> Prima lezione: un business logicamente vale molto di più dei soli asset tangibili netti se ci si aspetta di produrre utili su questi asset ad un tasso di ritorno considerevolmente in eccesso rispetto al tasso di ritorno medio del mercato. Il valore capitalizzato di questo eccesso di ritorno è l'economic goodwill. Immaginiamo un'azienda X che costantemente guadagna il 25% sugli asset tangibili netti (un tasso di ritorno molto in eccesso rispetto alla media) senza debito. Non è solo il valore dell'inventario o dei semplici asset tangibili a produrre tale premio sul tasso di ritorno. Piuttosto sarà una combinazione di asset intangibili (come il marchio o la reputazione con i consumatori basata su esperienze positive importanti). Tale reputazione crea dei vantaggi competitivi che consentono al valore del prodotto percepito dal consumatore, piuttosto che al semplice costo di produzione, di essere il principale fattore nel determinare il prezzo di vendita.

> E' necessario puntare sui prodotti il cui prezzo di vendita è determinato principalmente dal valore aggiunto percepito dai consumatori, piuttosto che dal semplice costo di produzione.

> tali vantaggi competitivi (i quali creano un monopolio/franchise dei consumatori) basati sulla reputazione sono la prima fonte di economic goodwill. Altre fonti di economic goodwill sono franchises governativi soggetti a regolamentazione dei profitti, e una durevole posizione come produttore low cost più a basso prezzo del settore.

> L'economic goodwill tende a crescere in valore nominale proporzionatamente all'inflazione.

>Le aziende il cui utile deriva esclusivamente dagli asset tangibili, sono molto svantaggiate in periodi soggetti ad alta inflazione rispetto alle aziende il cui utile deriva principalmente da asset intangibili. Qualsiasi business che ha bisogno di asset tangibili (es. impiantistica, equipaggiamento) per operare è ferito dall'inflazione. I business che richiedono poco in termini di asset tangibili semplicemente sono quelli che soffrono di meno. I business appesantiti da asset tangibili generalmente guadagnano bassi tassi di ritorno, in quanto hanno bisogno di impiegare il capitale in rinnovo e manutenzione di impiantistica ed equipaggiamento (capital expenditures) - beni che soffrono l'inflazione- sottraendo denaro che potrebbe essere usato per finanziare la crescita.

> L'investitore intelligente è disposto a pagare di più dei soli asset tangibili netti, se l'azienda possiede un grande valore in termini di economic goodwill, grazie al quale guadagna alti tassi di ritorno sull'equity.

> Il book value (valore degli asset tangibili netti) può essere differente dal valore intrinseco (sia in positivo che in negativo).

> La percentuale di variazione del book value è ragionevolmente simile alla percentuale di variazione del valore intrinseco (se il book value varia del 5%, il valore intrinseco varierà approssimativamente del 5%).

Leggi la prima parte dell'articolo sugli estratti più significativi delle lettere di Warren Buffett >>> PARTE 1



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