domenica 22 gennaio 2017

Perché Warren Buffett adora McDonald



Warren Buffett è sempre stato affascinato dai fast food ed il suo interesse si concentra in particolare su McDonald, una produttrice generica di hamburger che è riuscita a crearsi un brand forte e di grande valore. Nel 1996 la Berkshire Hathaway ha acquistato 30.156.600 azioni di McDonald ad un costo di circa 41,95$ ciascuna. Ma perché Warren Buffett fu così attratto da McDonald?

L'approccio vincente dell'oracolo di Omaha consiste nel dividere l'analisi dei titoli azionari in due fasi distinte; nella prima fase Warren determina quali sono le aziende migliori, indipendentemente dal prezzo di vendita. Solo nella seconda fase (dopo aver determinato le compagnie con le caratteristiche economiche migliori) valuta il prezzo di vendita delle azioni, acquistando unicamente quando la quotazione è vantaggiosa.
La prima fase dell'analisi che Warren Buffett svolge su ogni titolo azionario a cui è interessato può essere sintetizzata in una serie di domande [è importante considerare che tutti i dati riportati di seguito risalgono al 1996; attualmente la situazione di McDonald è molto diversa]:


1) L'azienda ha dei vantaggi competitivi identificabili, un monopolio dei consumatori o un forte brand?
Evidentemente la risposta è si. Chiunque nel mondo ha mangiato almeno una volta da McDonald. E' la catena di fast food più grande, conosciuta e affermata al mondo, sostenuta da una forte reputazione. La forza del suo brand, gli attributi dei suoi prodotti e la forza del suo sistema di distribuzione da a McDonald un enorme vantaggio competitivo che protegge l'azienda dalla concorrenza.


2) L'azienda è finanziata in modo conservativo?
Il rapporto Debt/Equity di McDonald è di circa 0,35. Esso indica che il debito corrisponde al 35% del patrimonio netto (Shareholders Equity), il che è da considerarsi conservativo.


3) Gli utili dell'azienda sono forti e mostrano un trend al rialzo sul lungo periodo?
Tra il 1986 ed il 1996 l'utile per azione di McDonald è cresciuto ad un tasso del 13,5% annuo composto, e ad un tasso del 13.37% annuo composto negli ultimi 5 anni. Come si può vedere dalla tabella sottostante gli utili sono apparsi a Buffett come molto costanti, crescendo ogni anno negli ultimi dieci anni. Il trend è evidentemente al rialzo.

 Anno
 Utile per azione
 1986
 0.62$
 1987
 0.72
 1988
 0.86
 1989
 0.98
 1990
 1.10
 1991
 1.18
 1992
 1.30
 1993
 1.45
 1994
 1.68
 1995
 1.97
 1996
 2.21


4) L'azienda si impegna nel riacquisto di azioni proprie?
McDonald fa riacquisto di azioni proprie. Ma perché Warren preferisce le aziende che si impegnano in questa direzione? Immagina che un'azienda ha rilasciato un totale di cento milioni di azioni ed ha un utile netto pari a cento milioni di dollari; l'utile per azione sarà pari a 1 dollaro (cento milioni di utile diviso per cento milioni di azioni rilasciate). Ma se ad esempio l'azienda riacquista e ritira metà delle azioni (ovvero cinquanta milioni) e l'utile rimane invariato a cento milioni, l'utile per azione ora sarà pari a 2 dollari (cento milioni di utile diviso per cinquanta milioni di azioni). Il valore delle azioni è raddoppiato e la quotazione salirà di conseguenza. Questo è il motivo per cui Warren Buffett preferisce le aziende che si impegnano nel riacquisto di azioni proprie.


5) L'azienda è capace di reinvestire gli utili trattenuti in modo redditizio?
Il modo in cui il management ha investito gli utili trattenuti di McDonald ha effettivamente contribuito ad accrescere l'utile per azione dell'azienda. Per capire se gli utili trattenuti sono impiegati in modo redditizio (tanto da contribuire ad accrescere l'utile per azione) Warren Buffett usa una formula particolare che spiego qui di seguito:
Tra il 1986 e il 1996 McDonald ha trattenuto gli utili per un valore totale di 11,48$ per azione. L'utile per azione è cresciuto di 1,59$ ad azione, da 0,62$ nel 1986 a 2,21$ nel 1996 (2,21-0,62=1,59). Quindi possiamo supporre che 11,48$ per azione di utili trattenuti hanno prodotto nel 1996 un ritorno di 1,59$ per azione, che corrisponde ad un tasso di rendimento pari al 13,8%. Questo significa che è stata fatta un'allocazione redditizia degli utili trattenuti, e una corrispondente crescita dell'utile per azione (la quale causa una conseguente crescita della quotazione).


6) L'azienda guadagna costantemente un alto Return on Equity (ROE)?
Un Return On Equity costantemente alto indica che il management ha svolto un eccellente lavoro nell'allocare gli utili trattenuti in modo redditizio. Come si può vedere dalla tabella sottostante, il ROE di McDonald è apparso a Warren Buffett come costantemente superiore alla media. Il Return On Equity medio per le aziende americane corrisponde al 12% circa. Dal 1986 al 1996 il ROE medio di McDonald è stato pari al 18,25%, inoltre l'azienda è stata capace di mantenere tale valore stabile e costante.

 Anno
ROE 
 1986
 19,1%
 1987
 18,8
 1988
 18,9
 1989
 20,5
 1990
 19,2
 1991
 17,8
 1992
 16,0
 1993
 17,3
 1994
 17,8
 1995
 18,2
 1996
 18,0


7) L'azienda è libera di adeguare i prezzi dei propri prodotti all'inflazione?
Alcune persone si ricorderanno quando l'hamburger di McDonald costava 15 centesimi; nel 1996 il prezzo ero salito a 75 centesimi e le vendite di McDonald non hanno risentito di questo rialzo dei prezzi. Ne consegue che l'inflazione non causa troppi problemi all'azienda di fast food, la quale sarà libera di adeguare i propri costi all'inflazione senza risentirne nelle vendite.


8) L'azienda richiede eccessive capital expenditures?
Per capital expenditures (spese in conto capitale) intendiamo tutte quelle spese di rinnovo e manutenzione di impiantistica ed equipaggiamento. Delle eccessive capital expenditures caratterizzano le aziende meno redditizie, in quanto per effettuare queste spese è necessario impiegare del denaro che invece potrebbe essere utilizzato per finanziare la crescita. Inoltre le aziende che dipendono eccessivamente dalle capital expenditures (e in generale quelle la cui ricchezza è principalmente sotto forma di asset tangibili) sono più esposte all'inflazione. McDonald non ha di questi problemi e non richiede grosse spese in conto capitale.


Queste caratteristiche economiche sono ciò che ha reso McDonald un'azienda attraente agli occhi di Warren Buffett. Tuttavia questa è solo la prima fase dell'analisi. Nella seconda fase Warren valuta il prezzo delle azioni per comprendere se l'investimento può essere vantaggioso.

Analisi del prezzo
L'analisi del prezzo consiste nel capire se il prezzo di un certo titolo azionario è vantaggioso oppure no. Ci sono diversi metodi e formule per effettuare una valutazione di questo tipo; qui di seguito analizzeremo il prezzo delle azioni McDonald in due modi diversi.

1) Tasso di ritorno iniziale e valore relativo ai titoli di stato.
Nella visione di Warren Buffett, l'utile per azione corrispondente alla nostra partecipazione azionaria può effettivamente essere considerato un guadagno (proprio come un investimento in un'attività privata). Nel 1996 l'utile per azione di McDonald era di 2,21$. Dividendo 2,21$ per il tasso d'interesse dei titoli di stato con scadenza a lungo termine nel 1996 (7% circa), avrai un valore relativo di circa 35,71$ per azione.Nel 1996 il prezzo delle azioni McDonald oscillava tra 41$ e 54$ per azione. Dal momento che nel 1996 l'utile per azione era pari a 2,21$, pagando un prezzo compreso tra 41$ e 54$ avresti avuto un tasso di ritorno iniziale compreso tra 4% e 5,3%.
Sappiamo che tra il 1986 e il 1996 l'utile per azione è cresciuto ad un tasso del 13,5% annuo composto. Quindi questo è ciò che dobbiamo chiederci: è meglio un titolo di stato che rende uno statico 7% annuo oppure un'azione di McDonald che fornisce un rendimento iniziale del 5,2% (al prezzo al quale ha acquistato Warren, ovvero 41,95$) che cresce ad un tasso annuo del 13,5%?

2) Proiettare il futuro tasso di rendimento annuo composto usando il tasso di crescita storico dell'utile per azione.
Sappiamo che nel 1996 l'utile per azione di McDonald era pari a 2,21$, e nei dieci anni precedenti esso era cresciuto ad un tasso medio annuo del 13,5%. Se l'utile per azione avesse continuato a crescere allo stesso tasso dei dieci anni precedenti al 96', nel 2006 l'utile per azione di McDonald si sarebbe attestato a 7,81$. Inoltre sappiamo che nei dieci anni precedenti all'acquisto di Buffett, le azioni McDonald erano state scambiate ad un rapporto Prezzo/Utili medio pari a 16,7. Possiamo ragionevolmente supporre che anche in futuro la quotazione continuerà a mantenere lo stesso rapporto prezzo/utili medio dei dieci anni precedenti. Moltiplicando 7,81$ (proiezione dell'utile per azione nel 2006) per il rapporto prezzo/utili medio (16,7) otteniamo che il prezzo delle azioni nell'anno 2006 sarà pari a 130,42$. Utilizzando la nostra calcolatrice finanziaria possiamo vedere che acquistando nel 1996 a 41,95$ per azione e vendendo nel 2006 a 130,42$ per azione, il nostro tasso di ritorno annuo composto sarà del 12,01%, al quale vanno aggiunti anche i dividendi.

E' importante considerare che tutti i dati riportati in questo articolo risalgono al 1996; attualmente la situazione di McDonald è molto diversa.



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